Una presentazione arricchita dalle letture di Livia e Gianni che ringrazio per la loro disponibilità e dai numerosi interventi da parte del pubblico presente. Il libro , come è stato scritto, tratta di “un racconto vero e concreto in cui l’autore racconta di sé e tutte le volte che si è dovuto fermare, a volte per scelta, a volte per obbligo facendogli comprendere quanto sia importante l’attesa, ma anche quanto sia bello aspettare chi è dietro di noi, con la consapevolezza che se arrivi primo sei da solo.”
Una vita fatta di momenti estremi, di morti e rinascite, di incontri e abbandoni, di malattie e dolori, di viaggi, di fughe e soprattutto di ritorni a casa.
Un piccolo libro che fa emergere il grande valore dell’attesa che porta alla vita e alle scelte importanti. Un valore trasmesso dai suoi genitori, ma poi restituito dai figli , biologici e non, che quotidianamente ti chiedono di avere pazienza aspettandoli. Un esperienza di consapevolezza su quanto il saper aspettare chi fa più fatica faccia scoprire i propri limiti”.