Sono nato a Chieti nell’Ottobre del 1959, ma sono cresciuto a Sanremo dove ho vissuto quasi 40 anni partendo e ritornando più volte. A vent’anni ho lavorato per quasi un anno in Gran Bretagna e subito dopo, per un altro anno, in Medio Oriente come rappresentante di lampadari. Vent’anni di lavoro in alberghi e per qualche anno responsabile commerciale presso un’azienda di food & beverage. Ho quattro meravigliosi figli e un altrettanta meravigliosa moglie con la quale condivido da oltre 25 anni l’esperienza bellissima, faticosa, e arricchente dell’accoglienza di bambine e bambini che per un certo periodo della loro vita hanno condiviso con noi, nella nostra Casa Famiglia Pollicino, un pezzo di strada della loro vita. Vivo e lavoro a Imperia. Sono impegnato nel volontariato da sempre. Dopo aver fatto un percorso nel mondo dello scoutismo, iniziato da bambino, sono stato capo AGESCI per parecchi anni. Dal 1996 rappresento l’Associazione di promozione sociale Progetto Famiglia che oltre a occuparsi di gestire la Casa Famiglia Pollicino, investe costantemente nel sensibilizzare l’opinione pubblica all’affido familiare , alla formazione e accompagnamento delle famiglie affidatarie e alla sensibilizzazione all’accoglienza e alla condivisione nelle scuole di ogni ordine e grado. Rappresento e sono coordinatore del Coordinamento regionale delle case famiglia per minori della Liguria (CO.FA.MI.LI.) , membro del Tavolo Nazionale Affido del terzo settore . Mi sono occupato di bambini autistici, con la qualifica di operatore nella terapia multisistemica in acqua per bambini autistici (TMA Caputo-Ippolito). Sono educatore in una scuola professionale di Imperia con soggetti problematici-comportamentali. Sicuramente però la parte che preferisco e che più mi rappresenta è quella di sentirmi genitore, insieme a mia moglie Ileana, di quasi 90 bambini che in questi anni hanno vissuto con noi per periodi più o meno lunghi , nella nostra Casa Famiglia Pollicino. Oggi alcuni di loro, diventati genitori, testimoniano come questa esperienza di accoglienza attraverso le fatiche fatte e l’impegno profuso, abbia portato loro, bambini con una vita segnata, a diventare adulti capaci di amare e di accogliere. Il nostro sogno è quello di trasmettere anche ad altri , questo pazzo virus di saper amare, spalancando le porte di casa propria e del proprio cuore, a quei bambini che per un po’ cercano una famiglia. Lo faccio girando l’Italia, dove mi chiamano , per testimoniare che l’accoglienza e la condivisione come scelta di vita , è possibile . Utilizzo gli incontri anche per presentare i miei due libri “Ho imparato ad aspettare ” e “La Mia Alba”.